Tommy Barr al MIDAC – testo di Alfonso Caputo

10 Mag

La piccola foresta. Tanti concetti in sole tre parole.

La foresta lascia andare l’immaginazione a qualcosa di grande, di forte, di avvolgente.

Piccola è un aggettivo che fa pensare alla tenerezza, alla innocenza, alla forma che è appena al suo primordiale sviluppo.

Sono in contrasto questi due concetti? No, non lo sono se li fondiamo tra loro così come Tommy Barr è capace di fondere nei suoi lavori vari livelli di percezione senza indulgere eccessivamente all’apparenza, ma puntando sulla forza dei dettagli che, a prescindere dall’utilizzo di una scala di colori ridottissima, emergono con chiarezza.

Linee che delineano le forme volute su uno sfondo che non le nasconde, ma che si fa complice in un tutt’uno che racconta di antiche leggende, di incanti e di sogni che oscillano tra veglia e sonno, tra passato e presente.

Il sonno e la veglia di chi, come i bambini, non teme di mostrare i propri sogni ad occhi aperti.

Sogni di pace, di cammini condivisi, sogni di esseri umani che realizzano la loro vita senza per questo distruggere le vite degli altri.

Ecco quindi che la piccola foresta è un concetto fluido che trova una sua specifica ragione di essere anche e soprattutto in piccoli luoghi, come Belforte del Chienti, che si aprono accoglienti per vivere il momento dell’incontro con questo artista che ha scelto di tornare per regalare emozioni.

Alfonso Caputo
Direttore Artistico del Museo MIDAC
Belforte del Chienti, Luglio 2023

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